Fino ad alcuni anni fa, per effettuare la diagnosi del cheratocono, si utilizzava l'oftalmometro di Javal.
Questo era l'unico strumento, in alternativa al biomicroscopio, che aiutava nell'inquadramento diagnostico del cheratocono.
Oggi, invece, uno dei metodi più utilizzati e più sicuri per diagnosticare il cheratocono è la topografia corneale (o mappa corneale computerizzata), metodo non invasivo che consiste nella proiezione di anelli luminosi sulla cornea, da cui si ottiene una mappa della superficie corneale.
Per capire quindi se si è affetti da cheratocono è consigliabile rivolgersi ad un centro specializzato.